Diritto Oblio, Google fa ricorso

Diritto Oblio, Google fa ricorso

Il colosso Google ha presentato in Francia un appello al Consiglio di Stato a seguito della decisione dello scorso marzo del Garante francese per la protezione dei dati personali, Cnil, il quale ha ordinato al colosso di Mountain View di applicare il diritto all’oblio su scala mondiale, non soltanto in Francia, condannando l’azienda ad una multa di 100mila euro.

Il Diritto all’Oblio è stato stabilito da una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 2014, e riguarda la cancellazione dai motori di ricerca di link riferiti a notizie ritenute “inadeguate o non più pertinenti”.

Kent Walker, Senior Vice President e General Counsel di Google, ha spiegato la decisione di BigG di ricorrere in appello tramite un post: “Per una questione sia di legge sia di principio siamo in disaccordo con la richiesta del Cnil. Questo ordine potrebbe portare ad un meccanismo di ‘corsa al ribasso’ su scala globale, limitando l’accesso ad informazioni che è perfettamente lecito vedere nel proprio Paese. Attendiamo che la Corte riveda il caso nella speranza che vengano mantenuti i diritti dei cittadini di ogni parte del mondo ad accedere a informazioni legali”.

“L’ultimo ordine ricevuto dal Cnil ci impone di andare oltre applicando l’interpretazione della legge francese fatta dal Cnil ad ogni versione dei servizi di ricerca Google su scala globale. Questo comporterebbe rimuovere i link dall’Australia allo Zambia e da tutti i domini che ci sono nel mezzo, incluso google.com, anche se il contenuto potrebbe essere perfettamente legale in quei Paesi. […] Abbiamo rivisto circa 1,5 milioni di pagine web in tutta Europa, deindicizzandone circa il 40%. Nella sola Francia abbiamo rivisto oltre trecentomila pagine web, delistandone circa il 50%. Seguendo i suggerimenti delle autorità garanti europee abbiamo recentemente ampliato il nostro approccio restringendo l’accesso ai link deindicizzati su tutti i servizi di ricerca Google visibili dal Paese della persona che ha effettuato la richiesta”, prosegue Walker.

“Ciò significa che se un utente in Francia effettua una ricerca su una persona per cui abbiamo deindicizzato un link per il diritto all’oblio, quell’utente non vedrà il link nei servizi ricerca di Google da nessuna parte indipendentemente dal dominio che userà. Chiunque fuori dall’Europa, dove non esiste alcuna legge sul diritto all’oblio, continuerà invece a vedere quel link tra le risposte a quella stessa ricerca su tutti i domini non Europei”, conclude.

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