All’Osservatorio di giovani editori il vicepresidente Apple, Luca Maestri

All’Osservatorio di giovani editori il vicepresidente Apple, Luca Maestri

Ospite dell’Osservatorio giovani editori,  il vicepresidente della Apple e custode di un tesoro finanziario da 200 miliardi di dollari, Luca Maestri, ha espresso il suo parere in merito al paradigma della fuga dei cervelli: “Perché, cari ragazzi, andare a lavorare in un’altra nazione è un’opportunità che fa bene anche all’Italia. Non è una fuga, ma una scelta di vita. E ogni italiano che ha fatto strada all’estero prima o poi torna, anche se solo metaforicamente con idee, progetti, entusiasmo”.

Il segreto del suo successo lo spiega direttamente Maestri: “guardando dentro me stesso, interrogandomi su quali fossero i miei interessi e soprattutto le mie passioni. Come dovete fare voi  perché tra il successo e la passione c’è una forte correlazione. Se c’è questa spinta le possibilità si amplificano grazie anche alla determinazione e allo spirito di sacrificio, ma anche all’intelligenza emotiva utile per leggere gli eventi e capire su che cosa puntare al momento giusto”.

Ma questo successo sarebbe arrivato ugualmente “se Luca Maestri avesse deciso di restare in Italia?” gli domanda il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. “Il mondo è diventato globale e ci sono tante realtà italiane di successo in settori come il design, la moda, il cibo l’Italia è imbattibile”, risponde il manager.

Le domande degli studenti arrivano numerose; alcune interessanti, altre scomode e a volte impietose, come quelle sulla privacy dopo la strage terroristica di San Bernardino, alla quale Maestri risponde: “Una volta creato un software per entrare nelle informazioni private dei clienti, questo sarebbe certamente finito in mani sbagliate, mettendo a rischio la privacy di milioni di persone. Non può essere questa la soluzione allo scontro tra sicurezza nazionale e privacy”. Oppure quella che accusa la Apple di scegliere i paradisi fiscali: “Siamo la società che paga più tasse al mondo e non evadiamo il fisco in nessuna maniera. Lavoriamo sempre nella legalità”, ha risposto il cfo, negando inoltre che la Apple abbia conti off-shore, dato che “ha una responsabilità di carattere fiduciario nei confronti degli investitori e che all’interno delle leggi vigenti dobbiamo cercare di minimizzare il carico fiscale”.

Parlando dell’Italia, Maestri considera il Bel Paese “un posto dove si può ancora oggi investire. Noi attraverso App Store abbiamo creato un milione e mezzo di posti di lavoro in Europa e centomila di questi in Italia. Nei prossimi mesi vareremo a Napoli il centro sviluppo applicazioni per dire come crediamo in questo Paese”, una fiducia che ripone anche nei quotidiani, che, nonostante la concorrenza di internet, “non spariranno nel 2046 come da previsioni catastrofiste, ma, dovendo differenziarsi per restare sul mercato grazie alla qualità, saranno un prodotto di grandissimo livello”, ha concluso il manager.

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